Da «Ricerche Storiche» n. 49/1983
Le testimonianze che seguono sono state fedelmente trascritte da una registrazione su nastro effettuata da Antonio Zambonelli presso il Centro d’arte “Il Voltone”, di Reggio Emilia, il 26 febbraio 1983. Le domande, introdotte da una “Descritte in neretto, sono di Luciano Guidotti. L’occasione per l’incontro tra alcuni dei superstiti della manifestazione del 28 luglio ’43 alle “Reggiane”, si è determinata in seguito alla pubblicazione del libro “L’uomo delle “Reggiane”, dello stesso Guidotti, libro su cui riferiamo in sede di recensioni. Nella trascrizione delle risposte abbiamo mantenuto (dandone la traduzione in italiano a pié di pagina) le molte frasi in dialetto che vengono stampate in corsivo. Circa l’uso del dialetto da parte degli intervistati, ci pare di poter osservare come esso corrisponda ad un bisogno di più intensa espressività. Vogliamo dire che ogni volta in cui la vicenda narrata era più carica di patos gli intervistati scivolavano di colpo dal parlato italiano a quello dialettale. Gli accenti posti qua e là sulle parole in dialetto, sono quasi sempre tonici. Quello grave indica vocali lunghe, quello acuto vocali brevi. Il suono finale corrispondente a “c” di casa, è reso con “ch”, come per esempio nella parola “tedèsch” (tedesco, o tedeschi).