In 13 casse di legno e 3 cassettiere sono conservati migliaia di disegni tecnici realizzati dalle Reggiane in quasi 100 anni. Ogni singolo pezzo costruito all’interno della fabbrica doveva essere disegnato e catalogato, con la data, il nome del disegnatore e la descrizione dell’oggetto, fosse esso un semplice bullone o il progetto di un aeroplano. Nelle 13 casse sono contenuti principalmente i progetti aeronautici, dal RE 2000 al RE 2006. Il primo intervento realizzato per poter rendere fruibili al pubblico disegni e lucidi, è stata l’apertura delle casse, per la prima volta dopo decenni, al fine di verificarne il contenuto e procedere ad un primo conteggio dei disegni e constatare la qualità della loro conservazione. Non si è trattato di un lavoro semplice, nè rapido. Quasi tutti i disegni e lucidi si presentavano arrotolati su se stessi o a gruppi ed è stato necessario srotolarli uno alla volta, separarli, spolverarli, numerarli e descriverli.
Sulla base dei risultati di questo primo intervento, si sono poi decisi gli ulteriori passi da intraprendere.
I primi ad essere stati oggetto di un intenso lavoro di restauro e catalogazione sono stati i 128 lucidi del caccia RE 2006, contenuti nella cassa n. X. Dopo un’accurata stesura, in modo da appianare le pieghe dovute all’arrotolamento, sono stati fotografati uno per uno. Infine si è predisposta la loro definitiva conservazione in un ambiente protetto quale è una cassettiera di metallo. I ludici del RE 2006 sono ora consultabili nella loro versione digitale.
In due cassettiere originali degli anni ‘40, donate da un cittadino, sono conservati 3763 lucidi e disegni delle Reggiane, dal 1918 al 1970. Non si tratta di produzioni aziendali, ma della costruzione dei propri capannoni, della rete idrica interna, dei rifugi antiaerei, della palazzina direzionale, passando per il nuovo moderno quartiere operaio di Santa Croce… Sono conservate persino proprietà private che furono requisite e utilizzate, magari per pochi mesi, come magazzini e reparti decentrati, sia a Reggio Emilia che altrove (in Veneto e in Lombardia per esempio). Similmente alle casse, il primo lavoro è stato quello di contare i disegni e assegnare loro una prima numerazione. In questo caso non si è presentato il problema dell’arrotolamento, bensì quello della non omogeneità dei contenuti che ha reso più difficoltosa la catalogazione.